Ripetere, ripetere, ripetere...
- Francesca Editor
- 31 gen 2024
- Tempo di lettura: 1 min
Tutte le ripetizioni da evitare nel tuo romanzo
Le ripetizioni possono essere più o meno volontarie, ma una cosa è certa: annoiano il lettore e rendono poco scorrevole un romanzo.
A cosa fare attenzione per non perdere il coinvolgimento di chi ci sta leggendo?
Il lettore non è uno smemorato.
Il lettore che ha scelto di immergersi tra le pagine del tuo romanzo, lo fa con impegno, interesse e passione, e non è uno smemorato. Si ricorda cosa hai già raccontato, per cui evitare di ripetere dettagli, ricordi, riflessioni o scene.
Non concentrarti su un dettaglio soltanto.
Parliamo di descrizioni fisiche. Se ti concentri solo su un dettaglio (gli occhi blu, la cicatrice, le lentiggini, eccetera…) rischierai di essere ridondante e di annoiare il lettore.
Per migliorare questo aspetto, chiediti: “Che cos’altro guardo in una persona quando sta parlando?”
Attenzione ai concetti.
A volte è una questione di stile, altre sinonimo di scrittura acerba, ma ripetere concetti e riflessioni deve essere fatto con criterio. Può essere utile per rimarcare (con un’opportuna riformulazione), ma spesso tagliare è la soluzione migliore.
Vocaboli a breve distanza.
Spesso, mentre scriviamo, il nostro cervello si impunta e ci ripropone sempre le stesse parole, e così ci ritroviamo con un capitolo in cui ricorrono almeno tre o quattro volte gli stessi vocaboli o le stesse espressioni.
È un “vizio” abbastanza comune. Una lettura ad alta voce può aiutare a evitare questo brutto tipo di ripetizione.
Francesca Editor

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